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Bando di concorso 40° ciclo
Admission to Ph.D. programme, 40th cycle

ARCHITETTURA CITTÀ PAESAGGIO



Tipologia di procedura selezionata: PROCEDURA UNICA

Descrizione del dottorato
description

descrizione:Oggetto di studio e di ricerca del Dottorato di ricerca in Architettura Città Paesaggio sono le morfologie, i processi e gli stati della città, intesa come interazione tra forme spaziali e relazioni materiali, ambientali, culturali e sociali. Finalità generale del Dottorato è formare ricercatori in grado di misurarsi con la complessità delle sfide globali che coinvolgono e attendono i territori nella dimensione locale, urbana e metropolitana, con riferimento ai Sustainable Development Goals fissati dall'Agenda 2030, a partire dalla centralità dell’Obiettivo 11, Città e comunità sostenibili, che si declina con altre priorità irrinunciabili come le tematiche dell’inclusione sociale e delle transizioni ecologica e digitale. La composizione multidisciplinare del Collegio include i seguenti ambiti disciplinari: Produzione e gestione dell’ambiente costruito (CEAR-08/C), Composizione architettonica e urbana (CEAR-09/A), Architettura del paesaggio (CEAR-09/B), Disegno (CEAR-10/A), Urbanistica (CEAR-12/B), Estimo e valutazione (CEAR-03/C), Fisica tecnica (09/IIND-07). Il Dottorato dispone di un’ampia rete di collaborazioni nazionali e internazionali con istituti di ricerca, università e pubbliche amministrazioni. Il percorso formativo dottorale si prefigge di accompagnare i dottorandi nei seguenti ambiti di riflessione ed expertise: leggere, interpretare e rappresentare con consapevolezza i cambiamenti in atto; prefigurare possibili scenari per lo sviluppo di comunità sostenibili; affrontare con senso critico i temi posti dai processi di trasformazione di edifici, città e territori nella loro dimensione multiscalare; intervenire strategicamente e progettualmente anche mediante forme di ricerca applicata. Il Dottorato forma alla ricerca e al pensiero critico e costruisce professionalità scientifiche nei seguenti ambiti teorici e applicativi: • studi urbani, progettazione urbanistica e territoriale, valutazione di politiche, piani e programmi, governance collaborativa; • progettazione architettonica, urbana e del paesaggio; • tecnologie per il progetto di architettura e di rigenerazione urbana; • integrazione dell’innovazione tecnologica con l’innovazione socio-territoriale, educativa e culturale anche in riferimento ai nuovi ambienti digitali e alle arti civiche; • innovazioni digitali per la conoscenza e la divulgazione del patrimonio architettonico e paesaggistico; • sviluppo di politiche ambientali e transizione verso energie rinnovabili; • comprensione, valutazione e previsione degli impatti del cambiamento climatico su ambienti naturali e costruiti. Il percorso formativo è esplicitamente modulato su una progressiva emancipazione e protagonismo dei PhD students nell’arco del triennio di formazione, con livelli di autonomia e responsabilità crescenti nella partecipazione a reti di ricerca, costruzione di eventi su tematiche strettamente interrelate alla attività condotta, elaborazione di prodotti originali di ricerca.
title:ARCHITECTURE CITY LANDSCAPE
description:The PhD program in “Architecture City Landscape” focuses on cities’ morphologies, features, and processes, namely on the interplay between spatial forms and tangible, environmental, cultural, and social issues. Its main objective is training researchers able to address the complexity of the global challenges that the local, urban, and metropolitan contexts are facing and awaiting, also in the light of the goals set by the 2030Agenda, notably social inclusion and ecological and digital transitions. Its disciplinary fields are: Architectural Technology, Architectural and Urban Design, Landscape Architecture, Representation of Architecture, Urban Planning, Real Estate Appraisal, Applied Physics. The PhD boasts active cooperation networks in Italy and abroad, with research institutions, universities, and public administrations. The multidisciplinary composition of its Board provides methods and operational tools to build new skills aimed at: reading, interpreting, and representing ongoing transformations; envisioning possible development scenarios for sustainable communities; dealing with the manifold dynamics affecting the built environment at all levels and scales; adopting strategic approaches, even by applied research and design. The PhD helps developing research and critical thinking, while enhancing skills and competences, in the following theoretical and applicative fields: • urban studies, urban and regional planning, policy and programs assessment, collaborative governance; • architectural, urban, and landscape design; • technologies for architecture and urban regeneration projects; • integration of technological innovation with socio-territorial, educational, and cultural innovation, also referring to new digital environments and civic arts; • digital innovation for the knowledge and dissemination of architecture and landscape heritage; • development of environmental policies and transition to renewable energy; • understanding, assessing, and forecasting climate change impacts on natural and built environments. Engaging in training activities encourages PhD students to enhance their autonomy and assume greater responsibilities within research networks over time. It fosters the organization of events focused on topics closely interconnected with their research interests, while also nurturing the creation of original research outputs.


Procedure attivate procedures

PROCEDURA STANDARDSI (OBBLIGATORIA) - standard procedure
PROCEDURA RISERVATA PER STRANIERI standard procedureNO

Tematiche definite per il dottorato

- "Paesaggi fragili. Strategie di adattamento e servizi ecosistemici" - Responsabile. Scientifico: Anna Laura Palazzo – CEAR-12/B -Impresa cofinanziatrice e partner della ricerca: ECOAZIONI S.N.C.
Inquadramento generale > Il bacino del Mediterraneo, che costituisce un hotspot di biodiversità, è attraversato da imponenti fenomeni di cambiamento climatico, i cui effetti sono più rilevanti dei cambiamenti globali osservati nel corso del XX secolo. Secondo il Quinto rapporto di valutazione del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC), le previsioni mostrano una significativa diminuzione delle precipitazioni, un aumento delle temperature medie e un aumento degli eventi meteorologici estremi. La regione mediterranea dovrà affrontare siccità più frequenti e intense, e sarà sottoposta a maggiore variabilità nella quantità e nei tempi delle precipitazioni. Lungo le aree costiere del Mediterraneo la vulnerabilità è esacerbata dall’intensa urbanizzazione e dalle attività turistiche, con impatti dirompenti sugli ambienti costieri e marini. L’equilibrio ambientale delle aree costiere è influenzato da complesse interazioni che influenzano anche le tendenze economiche e sociali, e sono motivo di conflitti tra interessi economici e di conservazione. Il Mediterraneo, ricco di risorse culturali e di biodiversità, si rivela si rivela sempre più come paesaggio fragile minacciato da fattori di stress antropici sinergici. I cambiamenti nell’uso del territorio, la crescita industriale, l’aumento della popolazione, l’urbanizzazione delle aree costiere, la rapida espansione del turismo e il cambiamento dei modelli di consumo hanno un impatto significativo sulle caratteristiche del paesaggio e sull’ambiente. Inoltre, la forte dipendenza economica dal settore turistico e la vulnerabilità ai cambiamenti climatici stanno sollevando questioni che minacciano la sostenibilità a lungo termine di queste aree fragili. In questo contesto, la pluralità e frammentazione delle competenze e strumenti di pianificazione rischiano di compromettere l’equilibrio tra conservazione ambientale, preservazione culturale e sviluppo economico. Per contrastare tale criticità, la cooperazione tra i diversi portatori di interesse dovrebbe essere inquadrata all’interno di schemi di governance per ambiti tematici più efficaci. La proposta di ricerca > A livello generale, la ricerca intende contribuire al raggiungimento di diversi obiettivi prioritari dell'UE tra cui: (i) integrare gli obiettivi climatici nella pianificazione territoriale e nelle pratiche del settore privato, promuovendo la transizione verso una società neutrale dal punto di vista climatico (European Green Deal); (ii) migliorare la governance del clima a tutti i livelli, compreso un migliore coinvolgimento delle autorità/attori locali per azioni climatiche condivise e più consapevoli (European Climate Pact); (iii) costruire territori resilienti attraverso un approccio ecosistemico e multifunzionale (EU Adaptation Strategy). La ricerca propone un approccio ecosistemico all’analisi del territorio in grado di evidenziare le dinamiche che influenzano la capacità dei paesaggi costieri di fornire i servizi ecosistemici, nonché di individuare gli interventi e le pratiche che possono sostenere tale capacità, fornendo al contempo effetti positivi sulla gestione integrata (risorse, rischi ambientali, patrimonio culturale e sociale) delle aree costiere, in coerenza con l’approccio ICZM. La ricerca intende applicare e sperimentare tecnologie di telerilevamento e geospaziali per sviluppare fonti di informazioni a supporto del processo decisionale. I recenti sviluppi della tecnologia di telerilevamento, gradualmente disponibili in nuovi set di dati di Osservazione della Terra del Programma Copernicus, hanno migliorato notevolmente la capacità di monitorare e comprendere meglio l'impatto dei cambiamenti climatici sui paesaggi fragili costieri. Il dottorando/la dottoranda dovrà svolgere un periodo di ricerca all’estero per almeno 6 mesi e un periodo di studio e ricerca presso l’impresa cofinanziatrice per almeno 6 mesi
- "Fragile Landscapes. Adaptation strategies and ecosystem services" -Scientific coordinator: : Anna Laura Palazzo – CEAR-12/B- Co-financing Company and Research partner: ECOAZIONI S.N.C.
General overview > The Mediterranean basin is a major hotspot of biodiversity. It is undergoing tremendous climate change phenomena, whose effects are more severe than the global changes observed during the twentieth century. According to the Fifth Assessment Report of the Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), forecasts show a significant decrease in rainfalls, a rise in average temperatures, and an increase in extreme weather events. This region will face more frequent and intense droughts, along with substantial variability in the amount and timing of rainfall. Across the Mediterranean coastal areas, vulnerability is exacerbated by intense urbanization and tourism economies, significantly impacting coastal and marine environments. The environmental balance of coastal areas is influenced by a complex interplay of processes that also affect economic and social trends arising conflicts between economic and conservation interests. The Mediterranean, rich in cultural resources and biodiversity, is increasingly revealing itself as a fragile landscape threatened by synergistic anthropogenic stressors. Land use changes, industrial growth, population increase, urbanization of coastal areas, rapid tourism expansion, and changing consumption patterns significantly impact landscape features and the environment. Concurrently, economic dependence on the tourism sector and vulnerability to climate change are raising issues that threaten the long-term sustainability of these fragile areas. In this context, the plurality and fragmentation of planning competencies and instruments risk undermining the balance between environmental conservation, cultural preservation and economic development. To counter this critical issue, cooperation among different stakeholders should be framed within more effective thematic area governance schemes.  The research proposal > The research aims to contribute to several EU priority objectives, including: (i) integrating climate objectives into spatial planning and private sector practices to promote the transition to a climate-neutral society (European Green Deal); (ii) improving climate governance at all levels with better involvement of local authorities and actors for shared and informed climate actions (European Climate Pact); and (iii) building resilient territories through an ecosystem and multifunctional approach (EU Adaptation Strategy). The research proposes an ecosystem approach to land analysis that can highlight the dynamics that influence the capacity of coastal landscapes to provide ecosystem services, as well as identify interventions and practices that can support this capacity while providing positive effects on the integrated management (resources, environmental risks, cultural and social heritage) of coastal areas, consistent with the ICZM approach. The PhD candidate will need to conduct a research period abroad for at least 6 months and a study and research period at the co-financing company for at least 6 months.

- "Per un approccio adattivo alla rigenerazione urbana. Il potenziale trasformativo degli edifici dismessi".- Responsabile scientifico: Luca Montuori -CEAR-09/A - Impresa cofinanziatrice e partner della ricerca: LaSia SpA
In quale modo il progetto di architettura risponde alla domanda di nuovi bisogni, nuove relazioni tipologiche e funzionali nello spazio dilatato e multi scalare dell’urbano? La ricerca guarda alle dinamiche dell'evoluzione urbana con l’intento di fornire strumenti operativi per la progettazione di interventi di rigenerazione attraverso lo studio del potenziale trasformativo degli edifici dismessi. Il campo della ricerca propone di indagare i temi connessi all’idea di riuso adattivo degli edifici a partire dal principio di indifferenza funzionale. Il tema del riuso adattivo degli edifici permette infatti di considerare l’architettura non come il risultato di una esigenza funzionale ma come capacità di costituirsi in quanto spazio al di là del dato funzionale. Nella analisi della storia urbana i fatti urbani intorno a cui si costruisce la memoria della comunità, nella complessità della loro struttura, superano l’attribuzione univoca della loro funzionalità. In questo quadro quindi la ricerca si propone di analizzare il tema attraverso tre principali filoni di indagine: Il tema del potenziale trasformativo degli edifici industriali dismessi viene analizzato da più punti di vista: Riuso e morfologia urbana e territoriale: il ruolo degli edifici in quanto fatti urbani, elementi primari all’interno di sistemi in trasformazione nelle loro relazioni con il territorio, il paesaggio e la struttura urbana. Riuso adattivo e nuove forme di ibridazione tipologica e funzionale: di fronte al rapido sviluppo di forme di urbanità complesse e multi scalari si assiste sempre più frequentemente alla nascita di spazi ibridi (spazi piattaforma o hub di comunità) connessi allo sviluppo di nuovi bisogni alla potenziale dimensione di trasformabilità e trasversalità di manufatti dismessi osservata da una molteplicità di punti di vista: la flessibilità in quanto capacità di accogliere funzioni innovative, in quanto capacità di mettere in relazioni usi differenziati nell’offerta sociale e culturale (è il caso dei Community Hub spazi di innovazione territoriale che offrono e co-producono servizi integrati alla e con la comunità, per incrementarne capacità e coesione: servizi di natura sociale, culturale, per il tempo libero, di promozione del lavoro, di sensibilizzazione ambientale, di partecipazione cittadina, di formazione, etc.) o anche sanitario/assistenziale (è il caso ad esempio del sistema delle nuove case della salute previste dal PNRR come centri di assistenza comunitaria diffusi sul territorio, luoghi fisici di prossimità e facile individuazione dove la comunità può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria, sociosanitaria e sociale) sono alcuni tra i tanti casi di studio possibili. Riuso e sostenibilità, il tema del recupero degli edifici indagato come componente fondamentale per lo sviluppo di forme e dinamiche di economia circolare, riuso di spazi e materiali, innovazione nelle tecniche per il recupero di immobili dismessi adattandoli alle richieste di performance attuali (adeguamento sismico, termico etc.). Il dottorando/la dottoranda dovrà svolgere un periodo di ricerca all’estero per almeno 6 mesi e un periodo di studio e ricerca presso l’impresa cofinanziatrice per almeno 6 mesi
- "For an Adaptive Approach to Urban Regeneration. The Transformative Potential of Disused Buildings" Scientific coordinator: Luca Montuori -CEAR-09/A - Co-financing Company and Research partner: LaSia SpA
How does the architectural project respond to the demand for new needs, new typological and functional relationships in the expanded and multi-scale space of the urban environment? The research looks at the dynamics of urban evolution with the aim of providing operational tools for the design of regeneration interventions through the study of the transformative potential of disused buildings. The research field proposes to investigate themes related to the idea of adaptive reuse of buildings starting from the principle of functional indifference. The theme of adaptive reuse of buildings allows us to consider architecture not as the result of a functional need but as the ability to establish itself as space beyond functional constraints. In the analysis of urban history, urban facts around which the community's memory is built, in the complexity of their structure, surpass the unambiguous attribution of their functionality. In this framework, the research aims to analyze the theme through three main lines of investigation: The theme of the transformative potential of disused industrial buildings is analyzed from multiple perspectives: Reuse and urban and territorial morphology: the role of buildings as urban facts, primary elements within systems in transformation in their relationships with the territory, landscape, and urban structure. Adaptive reuse and new forms of typological and functional hybridization: faced with the rapid development of complex and multi-scale urban forms, we increasingly witness the emergence of hybrid spaces (platform spaces or community hubs) connected to the development of new needs and the potential dimension of transformability and transversality of disused artifacts observed from a multiplicity of perspectives. Flexibility as the ability to accommodate innovative functions, as the ability to relate differentiated uses in the social and cultural offer (such as Community Hub spaces for territorial innovation that offer and co-produce integrated services for and with the community to enhance its capacity and cohesion: social, cultural, leisure services, promotion of work, environmental awareness, citizen participation, training, etc.) or even healthcare/assistance (for example, the system of new health houses provided for in the PNRR as centers of community assistance spread throughout the territory, physical proximity and easy identification places where the community can access to get in touch with the healthcare, socio-healthcare, and social assistance system) are some of the many possible case studies. Reuse and sustainability, the theme of building recovery investigated as a fundamental component for the development of circular economy forms and dynamics, reuse of spaces and materials, innovation in techniques for the recovery of disused properties adapting them to current performance requirements (seismic retrofitting, thermal improvement, etc.). The PhD candidate will need to conduct a research period abroad for at least 6 months and a study and research period at the co-financing company for at least 6 months.

- "La territorializzazione delle politiche ambientali, pratiche locali di riuso e densificazione"- Responsabile Scientifico: Giovanni Caudo – CEAR-12/B - Impresa finanziatrice e partner nella ricerca: APOSTOLICUM SRL.
Il nesso che collega le politiche ambientali e sociali globali con la ricaduta che hanno sui territori e sull’abitare è considerato come una delle soluzioni in grado di accelerare l’impegno ‘comune’ del raggiungimento degli SDGs dell’Agenda 2030. Si sono pronunciate in questo senso i vertici delle Nazioni Unite che hanno richiamato come l’azione locale e dei territori può essere una leva per l’attuazione di politiche ambientali e sociali di Sviluppo Sostenibile, riconoscendone la specificità e i fili nascosti che tessono nelle loro forme dell’abitare. Parole come ri-generazione, ri-uso, ri-qualificare, ri-connettere, ri-abitare [e molte altre] hanno in comune il suffisso ‘ri’ che fa intendere la necessità e la richiesta di interrogare le pratiche e politiche urbanistiche in un’ottica differente rispetto ai decenni passati. È insita nel lessico la necessità di operare un cambio di paradigma e di governance territoriale che ripensi i tempi e i modi di vita, lavorando sulle specificità delle città e territori e ridonando attraverso la densificazione di attività, servizi, relazioni e beni pubblici la possibilità del vivere insieme in minor spazio. Questo si scontra indubbiamente con le difficoltà e i conflitti di questo ‘vivere insieme’, nella comprensione che ‘siamo parte’ di un ecosistema che è per natura in relazione con le ‘cose’ che abbiamo costruito con la capacità di comprendere e trasformare la nostra modalità di essere al mondo e cosa mettiamo al mondo. Questa consapevolezza permette di rispondere alla richiesta che ci viene posta per rispondere alle crescenti crisi che portano con sé la necessità di salvaguardia ambientale e la interscalarità delle azioni, dal globale, nazionale e locale per una coerenza sistemica. Sembra quindi che l’azione urbana trova il suo punto di forza a partire dal territorio considerato come il deposito dell’azione umana, ed è dal riconoscimento del complesso di cose che si sono depositate che riparte il progetto di città. Lavorare sul completamento, sugli interstizi e sulla trasformazione di strutture dismesse e aree disconnesse come sulla densificazione e la ridefinizione dei confini per l’innesto di nuovi frammenti nell’esistente sono le pratiche attorno al quale si sperimentano azioni concrete. Se si pensa al benessere dei cittadini in relazione alla salute umana, animale ed ambientale si trova il nesso che permette alla pianificazione urbanistica e al disegno urbano di acquisire una forma di prevenzione e educazione per far fronte ai rischi per la salute, tra cui l’inquinamento, la disponibilità di servizi verdi accessibili, di infrastrutture, servizi educativi e sanitari. Nell’ambito di questo scenario la ricerca si interroga sul contributo che, nell’attenzione rivolta ai territori in risposta alla domanda di localizzazione delle politiche globali dell’Agenda 2030, possono portare le pratiche che ripensano gli spazi e i luoghi attraverso politiche di densificazione urbana, che portano con sé la domanda di risoluzione del conflitto tra città compatta [in chiave sostenibile] e città a minor densità, richiesta per rispondere alle questioni legate al benessere anche psico fisico degli abitanti. Ci si interroga sul ri-uso1 del patrimonio – materiale e immateriale2 disponibile – in risposta all’azione del ‘fare di più in meno spazio’ nelle interconnessioni con la sostenibilità per integrare azioni e strategie che salvaguardano i ‘valori’ indispensabili per una nuova grammatica di forme insediative. Il dottorando/la dottoranda dovrà svolgere un periodo di ricerca all’estero per almeno 6 mesi e un periodo di studio e ricerca presso l’impresa finanziatrice per almeno 6 mesi
- "The territorialization of environmental policies, local reuse practices, and densification" - Scientific coordinator: Giovanni Caudo – CEAR-12/B - Financing Company and Research Partner: APOSTOLICUM SRL.
The nexus linking global environmental and social policies with their impact on territories and living is a theoretical concept and a practical solution capable of accelerating the 'common' commitment to achieving the SDGs of Agenda 2030. The United Nations summits have pronounced themselves in this sense, recalling how local action and territories can be a powerful lever for the implementation of environmental and social policies of Sustainable Development, recognising their specificity and the hidden threads that weave in their forms of living. Words such as re-generation, re-use, re-qualify, re-connect, re-inhabit [and many others] have in common the suffix 're' that suggests the need and demand to question urban practices and policies from a different perspective than in past decades. Inherent in the lexicon is the need to make a paradigm shift and territorial governance that rethinks times and ways of living, working on the specificities of cities and territories and restoring through the densification of activities, services, relations and public goods the possibility of living together in less space. This undoubtedly faces the difficulties and conflicts of this 'living together', in the understanding that 'we are part' of an ecosystem that is by nature about the 'things' we have built with the ability to understand and transform our way of being in the world and what we put into the world. This awareness allows us to respond to the demand placed on us to respond to the growing crises that bring with them the need for environmental protection and the intercalary of actions, from global, national and local to systemic coherence. Urban action finds its strength starting from the territory considered as the deposit of human action, and it is from the recognition of the complex of things that have been deposited that the city project starts again. This is where the role of urban planners and policymakers becomes crucial. Working on the completion, interstices and transformation of disused structures and disconnected areas, as well as on densification and the redefinition of boundaries for grafting new fragments into the existing, are the practices around which concrete actions are experimented. Thinking about the wellbeing of citizens regarding human, animal and environmental health, one finds the nexus that allows urban planning and urban design to acquire a form of prevention and education to cope with health risks, including pollution, the availability of accessible green services, infrastructure, educational and health services. In the context of this scenario, the research questions the contribution of the practices that rethink spaces and places through urban densification policies, which bring with them the demand for a resolution of the conflict between compact cities [in a sustainable key] and cities with lower density, required to respond to issues related to the inhabitants' psycho-physical wellbeing as well, can bring in the attention paid to territories in response to the demand for localisation of global policies of Agenda 2030. We question the re-use of heritage - available material and immaterial - in response to the action of 'doing more in less space' in the interconnections with sustainability to integrate actions and strategies that safeguard the 'values' essential for a new grammar of settlement forms. The PhD candidate will need to conduct a research period abroad for at least 6 months and a study and research period at the co-financing company for at least 6 months.

- Rigenerazione Urbana ed edifici dismessi, strategie per un riuso adattivo - Responsabile scientifico Luca Montuori -CEAR-09/A - Impresa finanziatrice e partner della ricerca: LASIA SPA
In quale modo il progetto di architettura risponde alla domanda di nuovi bisogni, nuove relazioni tipologiche e funzionali nello spazio dilatato e multi scalare dell’urbano? La ricerca guarda alle dinamiche dell'evoluzione urbana con l’intento di fornire strumenti operativi per la progettazione di interventi di rigenerazione attraverso lo studio del potenziale trasformativo degli edifici dismessi. Il campo della ricerca propone di indagare i temi connessi all’idea di riuso adattivo degli edifici a partire dal principio di indifferenza funzionale. Il tema del riuso adattivo degli edifici permette infatti di considerare l’architettura non come il risultato di una esigenza funzionale ma come capacità di costituirsi in quanto spazio al di là del dato funzionale. Nella analisi della storia urbana i fatti urbani intorno a cui si costruisce la memoria della comunità, nella complessità della loro struttura, superano l’attribuzione univoca della loro funzionalità. In questo quadro quindi la ricerca si propone di analizzare il tema attraverso tre principali filoni di indagine: Il tema del potenziale trasformativo degli edifici industriali dismessi viene analizzato da più punti di vista: Riuso e morfologia urbana e territoriale: il ruolo degli edifici in quanto fatti urbani, elementi primari all’interno di sistemi in trasformazione nelle loro relazioni con il territorio, il paesaggio e la struttura urbana. Riuso adattivo e nuove forme di ibridazione tipologica e funzionale: di fronte al rapido sviluppo di forme di urbanità complesse e multi scalari si assiste sempre più frequentemente alla nascita di spazi ibridi (spazi piattaforma o hub di comunità) connessi allo sviluppo di nuovi bisogni alla potenziale dimensione di trasformabilità e trasversalità di manufatti dismessi osservata da una molteplicità di punti di vista: la flessibilità in quanto capacità di accogliere funzioni innovative, in quanto capacità di mettere in relazioni usi differenziati nell’offerta sociale e culturale (è il caso dei Community Hub spazi di innovazione territoriale che offrono e co-producono servizi integrati alla e con la comunità, per incrementarne capacità e coesione: servizi di natura sociale, culturale, per il tempo libero, di promozione del lavoro, di sensibilizzazione ambientale, di partecipazione cittadina, di formazione, etc.) o anche sanitario/assistenziale (è il caso ad esempio del sistema delle nuove case della salute previste dal PNRR come centri di assistenza comunitaria diffusi sul territorio, luoghi fisici di prossimità e facile individuazione dove la comunità può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria, sociosanitaria e sociale) sono alcuni tra i tanti casi di studio possibili. Riuso e sostenibilità, il tema del recupero degli edifici indagato come componente fondamentale per lo sviluppo di forme e dinamiche di economia circolare, riuso di spazi e materiali, innovazione nelle tecniche per il recupero di immobili dismessi adattandoli alle richieste di performance attuali (adeguamento sismico, termico etc.). Il dottorando/la dottoranda dovrà svolgere un periodo di ricerca all’estero per almeno 6 mesi e un periodo di studio e ricerca presso l’impresa cofinanziatrice per almeno 6 mesi
- Urban Regeneration and Disused Buildings: Strategies for Adaptive Reuse - -Scientific coordinator: Luca Montuori -CEAR-09/A - Financing Company and research partner: LASIA SPA
How does the architectural project respond to the demand for new needs, new typological and functional relationships in the expanded and multi-scale space of the urban environment? The research looks at the dynamics of urban evolution with the aim of providing operational tools for the design of regeneration interventions through the study of the transformative potential of disused buildings. The research field proposes to investigate themes related to the idea of adaptive reuse of buildings starting from the principle of functional indifference. The theme of adaptive reuse of buildings allows us to consider architecture not as the result of a functional need but as the ability to establish itself as space beyond functional constraints. In the analysis of urban history, urban facts around which the community's memory is built, in the complexity of their structure, surpass the unambiguous attribution of their functionality. In this framework, the research aims to analyze the theme through three main lines of investigation: The theme of the transformative potential of disused industrial buildings is analyzed from multiple perspectives: Reuse and urban and territorial morphology: the role of buildings as urban facts, primary elements within systems in transformation in their relationships with the territory, landscape, and urban structure. Adaptive reuse and new forms of typological and functional hybridization: faced with the rapid development of complex and multi-scale urban forms, we increasingly witness the emergence of hybrid spaces (platform spaces or community hubs) connected to the development of new needs and the potential dimension of transformability and transversality of disused artifacts observed from a multiplicity of perspectives. Flexibility as the ability to accommodate innovative functions, as the ability to relate differentiated uses in the social and cultural offer (such as Community Hub spaces for territorial innovation that offer and co-produce integrated services for and with the community to enhance its capacity and cohesion: social, cultural, leisure services, promotion of work, environmental awareness, citizen participation, training, etc.) or even healthcare/assistance (for example, the system of new health houses provided for in the PNRR as centers of community assistance spread throughout the territory, physical proximity and easy identification places where the community can access to get in touch with the healthcare, socio-healthcare, and social assistance system) are some of the many possible case studies. Reuse and sustainability, the theme of building recovery investigated as a fundamental component for the development of circular economy forms and dynamics, reuse of spaces and materials, innovation in techniques for the recovery of disused properties adapting them to current performance requirements (seismic retrofitting, thermal improvement, etc.). The PhD candidate will need to conduct a research period abroad for at least 6 months and a study and research period at the co-financing company for at least 6 months

- TEMATICA GENERICA DEL DOTTORATO

Il candidato sceglierà una tematica in fase di presentazione della candidatura on line



Procedura concorsuale

Valutazione titoli 1) Abstract della tesi di laurea (un file pdf, limite massino 2000 battute); 2) Progetto di ricerca (un file pdf, limite massimo 15.000 battute). Il progetto di ricerca consiste in una proposta che dovrà includere: titolo; esplicito riferimento alla domanda generale posta dalla ricerca e ai quesiti specifici da indagare; stato dell’arte sul tema, completo di riferimenti alla letteratura; struttura metodologica; possibili fonti per la raccolta dei dati; bibliografia principale. Il progetto di ricerca sarà valutato tenendo conto dei seguenti aspetti: attinenza con gli obiettivi formativi e con gli ambiti teorici e applicativi del Corso in Architettura Città Paesaggio; rilevanza scientifica; impatto socio-economico potenziale; originalità; qualità e consistenza della proposta; rigore metodologico. 3) Lettera motivazionale limitata a descrivere le ragioni della scelta del Corso e le attitudini verso la ricerca in riferimento agli ambiti tematici del Corso (file pdf, entro 2.500 battute).
1) Abstract della tesi di laurea (un file pdf, limite massino 2000 battute); 2) Progetto di ricerca (un file pdf, limite massimo 15.000 battute). Il progetto di ricerca consiste in una proposta che dovrà includere: titolo; esplicito riferimento alla domanda generale posta dalla ricerca e ai quesiti specifici da indagare; stato dell’arte sul tema, completo di riferimenti alla letteratura; struttura metodologica; possibili fonti per la raccolta dei dati; bibliografia principale. Il progetto di ricerca sarà valutato tenendo conto dei seguenti aspetti: attinenza con gli obiettivi formativi e con gli ambiti teorici e applicativi del Corso in Architettura Città Paesaggio; rilevanza scientifica; impatto socio-economico potenziale; originalità; qualità e consistenza della proposta; rigore metodologico. 3) Lettera motivazionale limitata a descrivere le ragioni della scelta del Corso e le attitudini verso la ricerca in riferimento agli ambiti tematici del Corso (file pdf, entro 2.500 battute).
Prova orale La Prova orale si focalizzerà sulla discussione del Progetto di ricerca del candidato sia attraverso temi e argomenti a esso direttamente riferibili sia rispetto agli ambiti del Corso. Inoltre, la Prova è tesa a valutare il livello di preparazione del candidato, la sua capacità di svolgere un ragionamento critico e di indagine scientifica e, infine, motivazioni e obiettivi inerenti il percorso di ricerca dottorale. La Prova verrà prevalentemente svolta in lingua italiana, essendo tuttavia nella disponibilità della Commissione la modalità di verifica della conoscenza della lingua straniera scelta dal Candidato all’atto della domanda. La prova sarà svolta in presenza. I residenti in altre regioni o all'estero, o in condizioni di comprovata necessità, possono chiedere di svolgere la prova orale in videoconferenza, inviando richiesta via email alla segreteria entro 5 giorni dalla data della prova.
The oral exam will focus on the discussion of the candidate's research project by connecting issues and topics directly related to it and with the themes addressed by the PhD Course. Furthermore, it is aimed at evaluating the candidate's level of preparation, his ability to carry out critical reasoning and scientific investigation and, finally, motivations and objectives inherent to the doctoral research path. The test will mainly be carried out in Italian. The method of verifying the knowledge of the foreign language selected by the Candidate is up to the Commission. The exam will be carried out in person. Residents in other regions or abroad, or in conditions of proven need, can request to carry out the exam via videoconference by sending a request via email to the secretariat within 5 days of the date of the test.

Recapiti e ulteriori informazioni (validi per il dottorato e per tutti gli eventuali curricola)

Informazioni e recapiti Informazioni https://architettura.uniroma3.it/ricerca/dottorato-di-ricerca/dottorato-diricerca-architettura-citta-paesaggio/ Recapito: Dipartimento di Architettura, Area Ricerca, Francesca Porcari francesca.porcari@uniroma3.it
Eventuali ulteriori informazioni

Curriculum studiorum

data e voto di laurea (obbligatorio)
elenco degli esami sostenuti per la laurea MAGISTRALE e relative votazioni (obbligatorio)
elenco cronologico di Borse di studio, Assegni di ricerca (et similia) percepiti
Diplomi/certificati di conoscenza lingue estere
Diplomi/attestati di partecipazione di corsi universitari post-lauream
Attestati di partecipazione a gruppi di ricerca
Attestati di partecipazione a stage
Altri riconoscimenti (p. es.: premiazione in concorsi, seconda laurea)

Ulteriore documentazione richiesta ai candidati

abstract tesi di laurea Obbligatorio
progetto di ricerca Obbligatorio
elenco delle pubblicazioni Non obbligatorio
lettera di motivazione (a cura del candidato) Obbligatorio
descrizione delle precedenti esperienze di ricerca Non obbligatorio

Competenza linguistica richiesta ai candidati

Il candidato dovrà obbligatoriamente conoscere una lingua a scelta tra
FRANCESE
INGLESE
SPAGNOLO
TEDESCO


Roma, 6 giugno 2024



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