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AMBIENTE, RADIOATTIVITA’ ED ENERGIA: RIVELAZIONE E MODERAZIONE DI NEUTRONI. Se il nucleare è stato il nostro passato, con il suo lascito di scorie radioattive, lo stesso potrebbe anche essere una parte del nostro futuro, ma solo se con scienza e tecnologia possiamo irretirne e gestirne la potenza in sicurezza. Nei siti radioattivi le particelle alfa generano neutroni che possono essere rivelati tramite tecniche e materiali particolarmente atti. Tecnologie all’uopo già esistono, ma possono essere migliorate e rese più efficienti tramite l’esplorazione di materiali (come plastiche drogate con minerali al Boro o polveri di Gadolinio) per rallentare e catturare neutroni, da cui inferire la radioattività alfa di zone o rocce. Inoltre, i neutroni sono anche il “pane” dei reattori nucleari. L’aggiunta dei dopanti di cui sopra nei cementi dei reattori aumenta il loro assorbimento ed aumenta l’ermeticità degli impianti. Il progetto di dottorato è, dunque, volto a studiare “cocktail” di dopanti a base di B (da minerali naturali come Ulexite e Colemanite, o da polveri come la Borace) e Gd diffusi uniformemente in pannelli plastici scintillanti o meno, ed in cementi. Ciò al fine di rivelare e/o fermare i neutroni. Sono previsti 6 mesi all'estero (European Spallation Source, Svezia)
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ENVIRONMENT, RADIOACTIVITY AND ENERGY: DETECTION AND MODERATION OF NEUTRONS. If nuclear power is our past (with its remnants of radioactive waste), it may
also be part of our future if, with advanced technologies, safety could
be improved. In radioactive sites, alpha particles generate neutrons, which
may be detected with proper techniques and materials. Such techniques do exist,
but may be improved by the use of particular materials to moderate and capture
neutrons, from which to derive the alpha radioactivity of rocks.
Doping materials, added to concrete, may also help to increase the safety
in the plants.
The PhD project consists in the study of mixture of doping materials in
scintillating plastics and concretes, to detect and moderate neutrons.
The project includes a 6 months period at the European Spallation Source
in Sweden.
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MONITORAGGIO GEOFISICO DEL MANTO NEVOSO E DEL GHIACCIO PER LA TUTELA DELLE RISORSE IDRICHE. I dati, le simulazioni e le serie storiche degli ultimi decenni mostrano una significativa riduzione della copertura nevosa e dei ghiacciai, indipendentemente dalla stagione, segno evidente che il riscaldamento globale sta mettendo a dura prova queste componenti della criosfera. In questo contesto, l’Appennino Centrale è di particolare interesse perché svolge un ruolo critico nella circolazione atmosferica che caratterizza la dinamica meteorologica del Mediterraneo e rappresenta un indicatore importante dell’impatto dei cambiamenti climatici in atto alle medie latitudini. Il progetto presente si innesta in un’attività di ricerca che da qualche anno ha visto la collaborazione e la condivisione dei risultati scientifici del nostro gruppo con ricercatori ed esperti di altri atenei ed enti di ricerca. Lo scopo del presente progetto è quello di fornire un quadro il più possibile esaustivo sullo stato della criosfera dell’Appennino centrale e delle Alpi con particolare attenzione alla ricostruzione della distribuzione areale e dei volumi di neve e ghiaccio. In tale progetto, ci si propone, quindi, di studiare lo spessore e l’evoluzione del manto nevoso e dei ghiacciai integrando diversi metodi elettromagnetici di indagine geofisica per ricostruire l’evoluzione climatica recente dell’area. E' previsto un soggiorno di 6 mesi presso l'Universita' di Innsbruck.
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GEOPHYSICAL MONITORING OF SNOWPACK AND GLACIERS FOR THE PROTECTION OF WATER RESOURCES. Measurements and simulations performed in the last decades show a significant decrease of the glaciers and of the snow cover, all over the year, indicating that the global warming is significantly affecting the cryosphere.
The central Apennines are particular important in this context, because of its key role in the meteorological dynamics of the Mediterranean Sea, and
represent an important indicator of climate changes at medium latitudes.
The project is part of a large collaboration whcih includes the Roma Tre group.
The goal is to obtain a, as complete as possible, view of the status of the
cryosphere in the central Apennines and in the Alpsm with particular emphasis
on the reconstruction of the surface and volumetric disrtibution of snow and
ice. The study of the depth and evolution of the snow cover and glaciers, to
infer the recent climatic evolution, will
be performed using different e.m. techniques. The project includes a 6 months
visit at the Innsburck University.
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